Description
Pianoro (Pianôr in dialetto bolognese) si trova nell'Appennino a sud-est di Bologna, percorrendo la strada della Futa in direzione di Firenze e passando per la frazione di Rastignano.
Il territorio è articolato lungo due vallate poste sul torrente Zena e sul Savena, collegate fra loro da un reticolo di strade di circa 300 km che a mano a mano si elevano verso l'Appennino. La natura è particolarmente varia: da Bologna, lungo la prima parte della valle del Savena si scorgono prospettive paesaggistiche notevoli, su zone calanchive e costoni di arenaria di suggestiva bellezza (il Contrafforte pliocenico).
Zena e il Monte delle Formiche
Sul punto più alto a 638 m di altezza svetta il Monte delle Formiche con il caratteristico santuario di Santa Maria di Zena, che si trova su uno sperone roccioso tra le valli dell'Idice e dello Zena.
Il santuario è noto come Santuario del Monte delle Formiche, ed è di origine medioevale: venne ricostruito nel 1297 dopo i danni subiti nella guerra fra Bologna e Ferrara, ma è stato oggetto di diversi rimaneggiamenti anche nel Settecento, nell'Ottocento, e poi nel 1955 per le deturpazioni subite durante la seconda guerra mondiale.
Il Monte delle Formiche, da cui si gode una bellissima vista, deve il suo nome a un curioso fenomeno: intorno all'8 settembre, giorno della festa della Madonna, sciami di formiche alate (Myrmica scabrinodis) raggiungono la vetta e qui muoiono. Questo è un fenomeno naturale (anche se qui è particolarmente intenso e plateale) comune a molti tipi di imenotteri: le formiche maschio, dopo l'accoppiamento, sono attratte dai luoghi che si stagliano all'orizzonte e lì si recano per morire. Le femmine andranno a cercare altri posti per dar vita a nuove colonie.
Il fenomeno è antichissimo dato che nel 1400 la chiesa era denominata "Santa Maria Formicarum". La tradizione popolare ha attribuito all'evento una valenza quasi miracolosa, una sorta di omaggio della natura alla Madonna: sotto l'immagine della Vergine è riprodotto un distico latino che recita "centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt" ("ansiose volano le formiche all'altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno").
È tradizione che gli insetti vengano benedetti e donati ai fedeli (la credenza popolare vuole che curino alcuni malanni).
Nelle vicinanze è ancora visibile la grotta dove visse un eremita di nome Barberius nel XVI secolo (anche se recentemente compromessa da una frana).
Il santuario è noto come Santuario del Monte delle Formiche, ed è di origine medioevale: venne ricostruito nel 1297 dopo i danni subiti nella guerra fra Bologna e Ferrara, ma è stato oggetto di diversi rimaneggiamenti anche nel Settecento, nell'Ottocento, e poi nel 1955 per le deturpazioni subite durante la seconda guerra mondiale.
Il Monte delle Formiche, da cui si gode una bellissima vista, deve il suo nome a un curioso fenomeno: intorno all'8 settembre, giorno della festa della Madonna, sciami di formiche alate (Myrmica scabrinodis) raggiungono la vetta e qui muoiono. Questo è un fenomeno naturale (anche se qui è particolarmente intenso e plateale) comune a molti tipi di imenotteri: le formiche maschio, dopo l'accoppiamento, sono attratte dai luoghi che si stagliano all'orizzonte e lì si recano per morire. Le femmine andranno a cercare altri posti per dar vita a nuove colonie.
Il fenomeno è antichissimo dato che nel 1400 la chiesa era denominata "Santa Maria Formicarum". La tradizione popolare ha attribuito all'evento una valenza quasi miracolosa, una sorta di omaggio della natura alla Madonna: sotto l'immagine della Vergine è riprodotto un distico latino che recita "centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt" ("ansiose volano le formiche all'altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno").
È tradizione che gli insetti vengano benedetti e donati ai fedeli (la credenza popolare vuole che curino alcuni malanni).
Nelle vicinanze è ancora visibile la grotta dove visse un eremita di nome Barberius nel XVI secolo (anche se recentemente compromessa da una frana).
Natura e aree protette
Lungo lo Zena si trova il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, mentre lungo i costoni del Savena si estende la Riserva del Contrafforte Pliocenico.
Lungo lo Zena si trova il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, mentre lungo i costoni del Savena si estende la Riserva del Contrafforte Pliocenico.
Frazioni
Carteria (Cartarî), Guzzano (Guzèn), Livergnano (Alvargnèn), Monte Calvo (Månt Chêlv), Monte delle Formiche (Al Månt), Montelungo (Måntlonng), Musiano (Muṡièn), Pian di Macina (Pièn d Mèṡna), Rastignano (Rastgnèn), Riosto (Riòst), Botteghino di Zocca (Al Butghén), Sesto (Sèst), Zena (Żäṅna).
La grossa frazione di Rastignano ha inglobato altre vecchie frazioni e borgate.
Rastignano
Sorta sulle colline a destra del Savena, Rastignano è la frazione più popolosa dopo Pianoro, grazie alla forte espansione urbanistica avvenuta tra gli anni novanta e l'inizio del Duemila che ha attirato numerosi abitanti di Bologna, in seguito a un processo di decentramento della popolazione urbana molto elevato in quel periodo. Il centro abitato è costituito in massima parte da edifici di recente costruzione, ma non mancano esempi di architettura più antica, come la chiesa e Villa Pini; attualmente le località Riolo, Valverde e Il Pero sono borgate di Rastignano, mentre prima della sua espansione costituivano frazione autonome. Rastignano possiede una propria stazione lungo la ferrovia Direttissima che la collega a Bologna e a Prato.
A Rastignano risiedeva Gastone Piccinini, partigiano, medaglia d'oro al valor militare, cui è dedicata una piazza della frazione.
Carteria
La piccola frazione è situata a ridosso delle colline a destra della valle del Savena, tra Sesto e Rastignano; il centro abitato è attraversato dal modestissimo Rio Beccaceci, che prima di sfociare nel Savena scorre in un breve tratto artificiale conosciuto come Rio Fabbiani.
Il nome della frazione deriva dalla presenza di un antico opificio per la produzione di carta, attivo dal tardo Settecento agli inizi del Novecento.
La frazione conta alcuni edifici di pregio, tra cui l'antico opificio, un palazzo nobiliare del tardo Settecento e i pochi resti della chiesetta di Sant'Andrea, quasi distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Pian di Macina
Pian di Macina è situata in un'area pianeggiante sullo stesso livello del Savena, che occasionalmente esonda durante le piene. Attorno al piccolo centro abitato sorge un'ampia area industriale.
Riosto
Questa piccolissima frazione comprende qualche villa e l'antico Podere Riosto, importante podere vinicolo in cui, secondo una leggenda, nacquero i capostipiti della famiglia Ariosto. Attualmente il podere è noto per gli ottimi vini che vi si producono.
Livergnano
Livergnano è la frazione più in quota del comune, situata su una punta rocciosa sul crinale che separa la valle del Savena da quella dello Zena; è posta sull'Appennino vero e proprio, mentre la maggior parte del comune si sviluppa sui colli pre-appenninici. La località è caratterizzata dalla presenza di suggestive abitazioni scavate direttamente nella roccia. In una di queste abitazioni è situato il Museo Winter Line, che custodisce oggetti e documenti della seconda guerra mondiale.
Altre frazioni
Alcune delle piccole località appartenenti al territorio comunale sono Riolo, Boaria, Sadurano, Bortignano, Cavicchio, Canovetta, Torriane, Castell'Arienti e San Bartolomeo, Munazzano, e Gualando.
Carteria (Cartarî), Guzzano (Guzèn), Livergnano (Alvargnèn), Monte Calvo (Månt Chêlv), Monte delle Formiche (Al Månt), Montelungo (Måntlonng), Musiano (Muṡièn), Pian di Macina (Pièn d Mèṡna), Rastignano (Rastgnèn), Riosto (Riòst), Botteghino di Zocca (Al Butghén), Sesto (Sèst), Zena (Żäṅna).
La grossa frazione di Rastignano ha inglobato altre vecchie frazioni e borgate.
Rastignano
Sorta sulle colline a destra del Savena, Rastignano è la frazione più popolosa dopo Pianoro, grazie alla forte espansione urbanistica avvenuta tra gli anni novanta e l'inizio del Duemila che ha attirato numerosi abitanti di Bologna, in seguito a un processo di decentramento della popolazione urbana molto elevato in quel periodo. Il centro abitato è costituito in massima parte da edifici di recente costruzione, ma non mancano esempi di architettura più antica, come la chiesa e Villa Pini; attualmente le località Riolo, Valverde e Il Pero sono borgate di Rastignano, mentre prima della sua espansione costituivano frazione autonome. Rastignano possiede una propria stazione lungo la ferrovia Direttissima che la collega a Bologna e a Prato.
A Rastignano risiedeva Gastone Piccinini, partigiano, medaglia d'oro al valor militare, cui è dedicata una piazza della frazione.
Carteria
La piccola frazione è situata a ridosso delle colline a destra della valle del Savena, tra Sesto e Rastignano; il centro abitato è attraversato dal modestissimo Rio Beccaceci, che prima di sfociare nel Savena scorre in un breve tratto artificiale conosciuto come Rio Fabbiani.
Il nome della frazione deriva dalla presenza di un antico opificio per la produzione di carta, attivo dal tardo Settecento agli inizi del Novecento.
La frazione conta alcuni edifici di pregio, tra cui l'antico opificio, un palazzo nobiliare del tardo Settecento e i pochi resti della chiesetta di Sant'Andrea, quasi distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Pian di Macina
Pian di Macina è situata in un'area pianeggiante sullo stesso livello del Savena, che occasionalmente esonda durante le piene. Attorno al piccolo centro abitato sorge un'ampia area industriale.
Riosto
Questa piccolissima frazione comprende qualche villa e l'antico Podere Riosto, importante podere vinicolo in cui, secondo una leggenda, nacquero i capostipiti della famiglia Ariosto. Attualmente il podere è noto per gli ottimi vini che vi si producono.
Livergnano
Livergnano è la frazione più in quota del comune, situata su una punta rocciosa sul crinale che separa la valle del Savena da quella dello Zena; è posta sull'Appennino vero e proprio, mentre la maggior parte del comune si sviluppa sui colli pre-appenninici. La località è caratterizzata dalla presenza di suggestive abitazioni scavate direttamente nella roccia. In una di queste abitazioni è situato il Museo Winter Line, che custodisce oggetti e documenti della seconda guerra mondiale.
Altre frazioni
Alcune delle piccole località appartenenti al territorio comunale sono Riolo, Boaria, Sadurano, Bortignano, Cavicchio, Canovetta, Torriane, Castell'Arienti e San Bartolomeo, Munazzano, e Gualando.